Per rialzare la ringhiera del balcone o terrazzo e sentirsi più al sicuro servono permessi e autorizzazioni specifiche.
In alcuni palazzi le ringhiere sono veramente basse tanto da avere paura quando ci si sporge. Da qui l’esigenza di alzare di qualche centimetro i parapetti soprattutto se nella casa abitano dei bambini. L’intervento è fattibile ma ad alcune condizioni come in ogni altro caso in cui viene modificato l’esterno di un condominio.

Vivere in un condominio significa dover rispettare un regolamento condominiale e richiedere delle autorizzazioni nel momento in cui si intendono effettuare dei lavori che vanno a coinvolgere le parti comuni dell’edificio. Per quanto riguarda la facciata, ad esempio, la normativa impone ai condomini di non alterare il decoro architettonico o la destinazione d’uso.
Per ogni intervento che coinvolge questa parte comune, dunque, si dovrà chiedere l’approvazione condominiale anche solo per tinteggiare o restaurare. Bisogna stare attenti anche agli infissi e alla scelta di un nuovo colore per i serramenti sostitutivi. Dovrà essere l’assemblea condominiale ad acconsentire alla modifica. Elementi che sono legati all’abitazione di proprietà ma che in realtà interessano tutti i condomini, poi, sono i balconi.
Come fare per rialzare la ringhiera dei balconi
Secondo una sentenza della Cassazione i balconi aggettanti, i parapetti, le ringhiere e i frontalini si devono considerare parti comuni qualora contribuiscano al decoro architettonico dell’edificio. Partendo da questa considerazione si stabilisce che se il parapetto ha una funzione estetica allora le spese di rialzo dovranno essere sostenute da tutti i condomini con suddivisione delle spese in base ai millesimali. In caso di balconi completamente privati, invece, sarà il solo condomino interessato a pagare.

Per apportare modifiche alle ringhiere in balconi privati non serve autorizzazione se i lavori non ne compromettono la stabilità, la sicurezza e il decoro architettonico. Qualora il balcone risultasse una parte comune, invece, il proprietario dovrà ottenere l’approvazione dell’intervento dalla maggioranza dell’assemblea condominiale (la maggiorazione degli intervenuti a condizione che questi siano almeno la metà dei millesimi dello stabile).
Se il rialzo si rende necessario per motivi di sicurezza (in presenza di bambini ad esempio) e per rendere il parapetto conforme alle normative vigenti allora l’assemblea dovrà approvare l’intervento senza poter dire di no. Da valutare anche le indicazioni del regolamento condominiale che può imporre prescrizioni sull’aspetto estetico del parapetto (forma, colore, materiale) o divieti sul cambio di ringhiere.
Una volta ottenuto il permesso da parte dell’assemblea bisognerà capire se servono titoli abilitativi rilasciati dal Comune. Rientrando nell’edilizia libera il rialzo non richiedere autorizzazioni a meno che non sia necessario installare ponteggi che richiedono la CIL. Se il parapetto è in muratura, infine, potrebbe servire l’apertura di una pratica edilizia.